15.Sep.2020
DISCOVER JAPAN
Le buone maniere:
– Al lavoro in caso di assenza, è educato scusarsi per la propria assenza, fornendo il motivo della propria assenza e poi chiedere gentilmente di essere aggiornati su ciò che si è perso durante il periodo di assenza.
Un’altra parte è stata quando si sono usati saluti formali, scusandosi o mostrando apprezzamento.
I suddetti sono normalmente seguiti da un inchino, quando lo si fa è necessario essere consapevoli di come inchinarsi correttamente, cronometrare bene il saluto o le scuse, usare un linguaggio educato e assicurarsi di non salutare/scusarsi con qualcuno e di inchinarsi contemporaneamente, ma in un ordine corretto (cioè “Ciao” quindi inchinarsi per circa 5 secondi).
Poi c’è stato quello che credo sia considerato un sapere comune globale, ma che potrebbe avere ancora un significato diverso in alcune culture e cioè il linguaggio del corpo. Abbiamo appreso che in alcune aziende in Giappone posizioni di seduta, posture o gesti possono parlare di come si sta reagendo a qualsiasi situazione, ma possono anche implicare noia o non prestare attenzione. quindi, assicuratevi di evitare di usare gesti o linguaggio del corpo che potrebbero essere offensivi o indicare mancanza di interesse.
CV/Resume:
– Mentre nelle regioni occidentali guardano all’esperienza, all’istruzione e preferiscono che tutto sia breve e diretto al punto, i giapponesi hanno un punto di vista leggermente diverso su questo. Ci sono due tipi di curriculum, il primo si chiama “Rirekisho” (履歴書), simile al normale curriculum, i contenuti sono brevi, semplici e diretti al punto. Le differenze principali sono l’inclusione della foto del candidato in cima, l’altra differenza è l’ordine delle esperienze precedenti e l’istruzione è l’opposto di un CV inglese con la più vecchia esperienza in cima e la più recente in fondo.
L’altro curriculum “keirekisho” (職務経歴書) (che è la principale grande differenza tra il Giappone e le altre regioni) aggiunge ulteriori dettagli sull’esperienza acquisita, sui club iscritti, sui punti di forza e di debolezza, nonché sui punti di forza e sulla personalità, e tratta con maggiore approfondimento ogni aspetto, in modo che gli intervistatori abbiano un’idea di quale tipo di persona siano i candidati e preparino le domande giuste durante il colloquio.
Altri aspetti appresi saranno inclusi nella seconda parte, quindi non vedo l’ora.
Dirò che è stato piuttosto interessante imparare come vengono gestite le cose in Giappone in modo diverso rispetto a Paesi come il Regno Unito e la Libia, ma si è rivelato anche una sfida.